La campagna per il voto ai fuorisede, tappa per tappa, mese per mese.
2020
14 dicembre 2020 il Collettivo Peppe Valarioti, in seguito alla morte della Presidente Santelli e alla luce delle restrizioni dovute alla pandemia, lancia una petizione per chiedere il voto a distanza per tutti i cittadini e le cittadine in mobilità in vista delle anticipate elezioni regionali calabresi e delle amministrative 2021.
2021
I Professori Roberto Bin e Salvatore Curreri rispondono all’appello lanciato dal Collettivo a tanti costituzionalisti, per capire concretamente come muoversi e andare verso una proposta concreta per il voto a distanza. Roberto Bin e Salvatore Curreri scrivono così una bozza di proposta di legge che prevedeva di far votare nelle Prefetture dei Comuni di domicilio.
Il 3 marzo 2021 si costituisce ufficialmente la Rete Voto sano da lontano, un insieme di realtà associative e politiche che si batte per il voto a distanza. Vengono pubblicati un manifesto e una nuova petizione.
Il 1° aprile 2021 fa il suo ingresso in Parlamento la bozza scritta dai due costituzionalisti, a prima firma dell’on. Brescia, Presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera. Inizia la discussione parlamentare, a seguito dell’abbinamento con altre proposte di legge similari.
Il 6 maggio la Rete viene ricevuta ufficialmente dal Sottosegretario al Ministero dell’Interno, on. Ivan Scalfarotto. Cominciano a intravedersi i primi ostacoli all’approvazione veloce di una pdl.
Il 25 maggio, dopo settimane di discussione alla Camera, giunge definitivo e incomprensibile il niet del Viminale: non ci sarebbero le condizioni per approvare una legge esistente già in tutti gli altri grandi Paesi UE.
Il 2 giugno, in seguito al NO del Viminale è stata scritta una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo un suo aiuto per garantire il diritto di voto ai fuori sede
Il 12 giugno la Rete organizza una maratona oratoria online con politici, amministratori locali, dirigenti di partito, giornalisti e rappresentanti della società civile e degli italiani all’estero in risposta alla chiusura (ideologica) del Ministero dell’Interno.
Il 13 luglio viene inserita nel Decreto semplificazioni la sperimentazione del voto elettronico per tutte le competizioni elettorali, anche le regionali e le amministrative prima di allora non comprese. Una conquista della Rete.
Viene pubblicato, a luglio 2021, il rapporto “Fuori sede al voto: realtà in Europa, miraggio in Italia” da The Good Lobby e dal Comitato Iovotofuorisede, dove viene mostrato con evidenza che l’Italia sia l’unico Paese in Europa a non permettere il voto ai fuorisede.
Il 3-4 ottobre 2021 si tengono le elezioni regionali in Calabria e le elezioni amministrative in oltre 1100 comuni italiani. Il dato sull’astensionismo si conferma nella sua gravità: uno studio di SWG dimostra che più di un italiano su quattro non si è recato alle urne perché fuorisede.
Il 20 ottobre 2021 la Rete organizza una manifestazione a Roma per il voto a distanza.
La Rete viene ricevuta dal Presidente Brescia, al quale manifesta la propria preoccupazione che nel 2022, puntando tutto sulla sperimentazione, si possa perdere l’occasione di approvare veramente una legge. Il Presidente sottolinea la possibilità offerta dai referendum e dalle amministrative prossime per superare le opposizioni del Viminale.
Il 22 dicembre, in ritardo di qualche giorno rispetto al compleanno della campagna, il Ministro Federico D’Incà istituisce una commissione di esperti per appurare ciò che da quindici anni è stato già appurato: l’astensionismo involontario dipende dall’impossibilità di recarsi al proprio seggio.
2022
A marzo 2022 l’On. Brescia dichiara che ricominciano i lavori in I Commissione alla Camera e che il primo audito sarà il Ministro d’Incà.
Ad aprile il Ministro D’Incà presenta il libro bianco sull’astensionismo dal titolo “Per la partecipazione dei cittadini, come ridurre l’astensionismo e favorire il voto”, vi è una proposta per combattere l’astensionismo dovuto alla lontananza dal seggio di residenza, si propone voto fisico presidiato anticipato presso gli uffici di Poste Italiane, tramite la digitalizzazione delle liste elettorali e della tessera (election pass) e la concentrazione delle scadenze elettorali in due appuntamenti annuali (election day).
Il Governo blocca la sperimentazione del voto elettronico. Audito in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, il direttore generale dell’Agenzia per la cybersecurity nazionale (Acn) Baldoni spiega i motivi per cui, oggi, sia impossibile garantirne la sicurezza.
La Rete Voto Sano da Lontano viene audita in Commissione Affari Costituzionali: «la sperimentazione del voto elettronico è utile ma non è sostitutiva di una legge che permetta di garantire il voto a distanza con i mezzi esistenti».
Per incanalare il dibattito e coinvolgere la società civile, la Rete organizza due assemblee, una a Milano e l’altra a Bologna, per discutere sul voto fuori sede.
Viene calendarizzata alla Camera, per il 20 Giugno, una discussione sulle linee generali della proposta di legge per le disposizioni per l’esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, in caso di assenza per motivi di studio, lavoro o cura e delega al Governo per la sperimentazione di sistemi telematici di votazione. Al momento della calendarizzazione, il testo della proposta di legge non è ancora stato reso pubblico.
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